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Sitatara, la Salvatrice

  • Himalaya
Sitatara, la Salvatrice
XVI secolo
Bronzo dorato, pigmento e turchesi
(Hb/11.D)
h. cm 39

Sitatara (la Tara Bianca) siede in padmasana, con la mano destra tesa nel geso del dono (varadamudra) e la sinistra portata davanti al petto nel gesto dell’argomentazione (vitarkamudra). Dalle due mani partono gli steli di due diversi fiori di loto: padma ed utpala.
La radice sanscrita del nome Tara la designa come Salvatrice, ma anche come la Stella che illumina il cammino verso la liberazione. Il suo culto, introdotto in Tibet da Atisha, presenta grandi anlogie con quello che viene rivolto ad Avalokiteshvara, il Protettore del Paese delle Nevi, e la stessa Tara è spesso considerata una emanazione femminile del grande bodhisattva.