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Rotazione di kesa e paraventi nella galleria giapponese

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  • 5 Dicembre 2011 - 5 Marzo 2012

A partire da martedì 20 dicembre il MAO-Museo d’Arte Orientale propone una nuova rotazione di kesa e paraventi nella galleria del Giappone.    

I kesa giapponesi sono preziosi mantelli rituali indossati dai monaci buddhisti che si compongono di diversi pezzi di stoffa uniti da cuciture sovrapposte. Giocano un ruolo molto importante nella pratica buddista poiché il dono di un tessuto conferisce merito all’offerente e la sua confezione è intesa come un atto di devozione per il monaco. La rotazione prevede l’esposizione di tre esemplari del XIX secolo, appena restaurati e proposti per la prima volta al pubblico.
Nel primo (Kesa con motivi floreali, simboli augurali e draghi) predominano i motivi decorativi floreali: grandi crisantemi e peonie si intrecciano a fiori più piccoli, stilizzati e arabescati. L’andamento sinuoso degli steli tra un fiore e l’altro crea la sensazione di un moto ondeggiante che conferisce eleganza all’intero impianto decorativo. Il drago su fondo rosso e i simboli augurali, nonché l’impiego di vivaci colori quali rosa, azzurro e giallo oro, fanno supporre che si tratti di un tessuto di origine cinese.
Anche nel secondo (Kesa con ricami floreali e foglie di malvacea) si riconoscono motivi floreali: foglie di malva, fiori e foglie di paulonia, peonie, gruppetti di tre foglie acquatiche mizu aoi e altri fiori intervallati da piccoli vortici d’acqua stilizzati. Le piante acquatiche raffigurate nei loro contesti lacustri e fluviali vengono impiegate tradizionalmente come motivo decorativo nel vestiario estivo giapponese.
Nel terzo e ultimo esemplare presentato (Kesa con motivi di aceri, crisantemi, pini, ventagli, onde e cascata) l’elemento ricorrente è l’acqua nelle sue diverse forme: il moto ondoso dei flutti increspati si alterna al dinamismo curvilineo dei corsi fluviali, a loro volta in contrasto con la linearità dello scroscio di una cascata.  

Oltre ai kesa, la rotazione prevede l’esposizione di quattro preziosi paraventi del XVII secolo, riproposti al pubblico dopo un periodo pluriennale di riposo nei depositi. La prima coppia, minuziosamente dipinta, appartiene al genere pittorico Rakuchu rakugai zu, ovvero “Vedute di Kyoto e dintorni”, caratterizzato per la scelta di raffigurare la città di Kyoto e le zone limitrofe. Le sue origini si situano sul finire del XV secolo ma i più antichi esemplari esistenti si datano alla metà del XVI secolo circa, e sono tutti realizzati da artisti appartenenti alla scuola Kano.
 A questo capolavoro pittorico si aggiungono L’insurrezione dell’era Hogen e L’insurrezione dell’era Heiji che raffigurano due importanti momenti iniziali dello scontro tra i Taira e i Minamoto, i due potenti clan che si contesero il potere nella fase finale del periodo Heian (794-1185). In questo caso le scene di battaglia sono raffigurate con dovizia di particolari nel tipico stile nipponico della scuola di pittura Tosa.  

IIngresso al museo: € 10 - ridotto € 8 - gratuito ragazzi fino ai 18 anni

INFO: tel. 011 4436927