Nella sua produzione artistica Lee Mingwei, (Taichung, Taiwan, 1964) realizza installazioni partecipative in cui le persone possono esplorare questioni legate a fiducia, intimità e consapevolezza di sé. Realizza anche eventi a tu per tu in cui i visitatori riflettono con l’artista su questi temi, impegnati al contempo in attività quotidiane, come mangiare, bere, riposare, passeggiare.
Le sue opere sono scenari sempre aperti, in grado di assumere forme diverse a seconda delle interazioni con le persone, cambiando anche nel corso della mostra.
Il suo lavoro si concentra sulla contemplazione dei rapporti tra persone, spronando i visitatori a riflettere sulle proprie relazioni e invitandoli a stringerne di nuove, anche con sconosciuti.
Ha collaborato con il MAO per il progetto Sonic Blossoms, con la partecipazione del Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino e con l’Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia. Sonic Blossom è stata concepita da Mingwei a seguito di un’esperienza personale e intima legata a vicende familiari e ha visto avvicendarsi per le sale del museo sette cantanti della Scuola di musica vocale da camera di Erik Battaglia del Conversatorio i quali hanno offerto in dono a un visitatore scelto tra i molti l’esibizione di un Lied di Schubert.
In seguito all’esperienza del Sonic Blossom, l’artista Lee Mingwei nel 2023/2024 è ritornato al MAO per un progetto di residenza d’artista con l’opera Le son de la pierre.
L'installazione da lui realizzata ha previsto l’utilizzo di un disco di ceramica, un sasso e un supporto di granito come metafore dell'inerzia umana e del potenziale di cambiamento. L'atto di rompere e successivamente riparare il disco usando la tecnica giapponese del Kintsugi funziona sia come gesto fisico che metaforico, sottolineando il potere trasformativo dell'imperfezione e della resilienza.
“Ho immaginato un progetto che potesse prendere forma attraverso l’uso di un disco di ceramica, una pietra e un supporto di granito. Questi oggetti, semplici ma simbolici, sarebbero stati usati per creare un'esperienza potente e trasformativa. Il disco di ceramica rappresenta l'immobilità della nostra vita. La piccola pietra rappresenta il potenziale di cambiamento. Quando ci si rende conto che la propria vita è in stallo, è il momento di agire. Con una mano vigorosa, il disco di ceramica viene rotto in una miriade di pezzi, liberando le emozioni stagnanti. Questo punto di rottura è un momento di lucidità, un'occasione per liberarsi dal bozzolo dell'austerità che ci ha trattenuto.”
La forma scolpita è stata realizzata in collaborazione con Samantha Vasseur.