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Declinazioni Contemporanee

  • Mostra
  • 1 Novembre 2025 - 31 Maggio 2026
Francesco Simeti_Description Generale_A Historical Map of the Other_dettaglio_ph Muner

In occasione di Artissima, il MAO è lieto di presentare la terza edizione di Declinazioni Contemporanee, il programma di residenze e commissioni site-specific che invita artisti contemporanei a dialogare con la collezione e il museo in continua trasformazione.
Il progetto offre nuove letture e attribuisce significati inediti alle opere del patrimonio museale, trasformando l’esperienza del pubblico e restituendo voce a oggetti rimasti “in silenzio” troppo a lungo. Questo compito è affidato ad artisti, curatori e professionisti del settore culturale provenienti da tre continenti.

Nella sezione tibetana della collezione, i registi e artisti Ritu Sarin e Tenzing Sonam presentano un’installazione sonora che rilegge il valore della preziosa raccolta, unica al mondo, di frammenti provenienti dal monastero di Densatil, nel Tibet centrale, celebre per i suoi straordinari reliquiari, riccamente decorati con raffinati bassorilievi e sculture buddhiste. Fondato nel 1198 e divenuto centro di potere della dinastia Phagmo Drupa, che governò il paese dal XIV al XV secolo, il monastero fu saccheggiato e distrutto, insieme a oltre 6.000 istituti religiosi in Tibet durante la Rivoluzione Culturale, e i suoi tesori furono sparsi tra collezioni private e musei in tutto il mondo. Rimasti in silenzio nelle sale del museo per quasi vent’anni, questi frammenti prendono vita grazie all’intervento degli artisti. Attraverso una narrazione personale, è ora la scultura di Virūḍhaka, (Re Guardiano del Sud) – una delle quattro statue che presidiavano i punti cardinali degli stupa del monastero – a dare voce alla bellezza e al terribile destino di Densatil. Attraverso quale tortuoso percorso il Re Guardiano è giunto qui, nelle silenziose gallerie del museo? E riprenderà mai i suoi doveri religiosi nel suo luogo d’origine?

Nelle gallerie cinesi, l’artista coreana Sunmin Park presenta l’installazione video Pale Pink Universe (2025) accompagnata da una nuova serie di disegni che indagano il rapporto tra natura e intervento umano, osservato attraverso l’agricoltura e la vinificazione. L’opera nasce da una collaborazione con l’artista avviata in occasione della mostra Rabbit Inhabits the Moon, presentata al MAO nell’ottobre 2024, e si inserisce nell’ambito dell’accordo tra il museo e Artisti per Frescobaldi. Da questa collaborazione nasce l’invito rivolto a Sunmin Park a partecipare alla residenza artistica promossa e sostenuta da Marchesi de’ Frescobaldi presso la tenuta di CastelGiocondo a Montalcino, nell’ambito della VII edizione di Artisti per Frescobaldi, il progetto mecenatistico di committenze site specific ideato da Tiziana Frescobaldi e curato da Ludovico Pratesi, con l’obiettivo di promuovere l’arte contemporanea attraverso un dialogo profondo con il territorio.
Pink Pale Universe rappresenta l’esito di un’immersione profonda dell’artista nel paesaggio toscano, non solo naturale e agricolo, ma anche storico e culturale.
Le immagini in movimento, accompagnate dalla composizione del musicista Bojan Vuletic, alternano visioni di una dimensione microscopica e macroscopica, dalle particelle interne di un acino fino agli elementi vegetali e floreali che circondano la vite. L’opera trae ispirazione da un sonetto del poeta medievale esponente dello stilnovo Dino Frescobaldi (Firenze, 12711316 circa), che l’artista stessa recita come voce narrante nella traduzione inglese del testo. Il video, insieme ai tre disegni intitolati Pale Pink Universe-Bouquet Giocondo d 02, 03 e 04, sono esposti al MAO in dialogo con i manufatti funerari della Cina antica che circondano l’installazione.
Le opere sono commissionate da Artisti per Frescobaldi e la serie dei tre disegni entrerà a fare parte delle collezioni permanenti del MAO.

Nel corridoio tra le gallerie della Cina e del Giappone, Francesco Simeti presenta una nuova installazione site-specific che conclude il percorso iniziato al MAO con la prima edizione di Declinazioni Contemporanee.
Description Generale (A Historical Map of the Other) si compone di una carta da parati, una serie di elementi di tessuto e oggetti luminosi in vetro che accompagnano il visitatore in un viaggio che ripercorre una storia culturale valicando confini geografici e temporali. 
L’opera, acquisita all’interno delle collezioni permanenti del MAO, propone una rilettura radicale della storia delle Vie della Seta, intrecciando riflessioni sulle appropriazioni orientaliste di questo antico “crocevia eurasiatico”. Description Generale (A Historical Map of the Other) trae ispirazione da migliaia di fonti iconografiche potenti, non convenzionali e “graffianti” tratte da libri, manufatti, sculture, dipinti e stampe che documentano la storia di un gusto occidentale che si appropria di elementi culturali della tradizione asiatica. Si configura una mappatura in cui l’altro appare come l’esotico “giudicato” e “martirizzato” dallo sguardo occidentale che tutto appiana e restituisce in immagini di un sé imperialista.
Gli oggetti luminosi, realizzati in collaborazione con WonderGlass, prendono forma come pagode attraverso diverse tecniche, dalla tradizione muranese del vetro soffiato, che ne conferisce leggerezza, a tecniche di colatura più moderne, che ne accentuano la matericità, evocando l’immagine di un paesaggio sospeso che accompagna e amplifica la dimensione scenica della carta da parati e dei tessuti.

In occasione dell’inaugurazione del progetto, sabato 1° novembre i visitatori avranno l'opportunità di partecipare alla performance Tape Music dell’artista taiwanese Lin Chi-Wei, già presentata in numerose prestigiose istituzioni internazionali tra cui la Tate Modern, il Centre Pompidou e la Biennale di Venezia e di Shanghai.
Tape Music è parte del progetto Yue Ji 樂記, a cura di Freya Chou, che esplora i temi della perdita, della consolazione e della celebrazione legati al lutto in dialogo con la collezione di oggetti funerari e rituali cinesi del MAO.
La performance, in programma alle ore 18.30, con due repliche alle 19.15 e alle 20, prevede il coinvolgimento attivo del pubblico, invitato a leggere delle partiture sonore inscritte su un lungo rotolo di carta, contribuendo alla creazione di un coro complesso e armonico.
Il progetto comprende inoltre un vinile in edizione limitata con la registrazione della performance e due brani di James Hoff e dj sniff accompagnati da un libretto con testi degli artisti e della curatrice.
Il progetto Yue Ji 樂記 realizzato con il supporto di e in collaborazione con l’Ufficio di rappresentanza di Taipei in Italia.

La partecipazione alla performance è inclusa nel biglietto di ingresso. Prenotazioni su Eventbrite.

 

SABATO 1 NOVEMBRE TARIFFA UNICA RIDOTTA 12€. La tariffa è valida anche per i possessori di Abbonamento Musei.

 

Dal 2 novembre le opere saranno visibili acquistando il biglietto di ingresso alle collezioni permanenti.

 

 

Biografie degli artisti 

Ritu Sarin e Tenzing Sonam

Gli artisti e registi indiani-tibetani Ritu Sarin e Tenzing Sonam lavorano insieme da oltre trent'anni. Dopo aver completato gli studi universitari negli Stati Uniti, hanno lavorato per molti anni come registi indipendenti a Londra, per poi tornare in India nel 1996. Il Tibet è un tema ricorrente nel loro lavoro, che riflette un impegno al tempo stesso personale, politico e artistico.

Hanno realizzato numerosi pluripremiati documentari e videoinstallazioni. Il loro documentario The Sun Behind the Clouds (2009) ha vinto il Vaclav Havel Award al One World Film Festival di Praga. Hanno anche realizzato il lungometraggio tibetano Dreaming Lhasa (2005), prodotto da Jeremy Thomas e Richard Gere e presentato in anteprima al Toronto International Film Festival nel 2006. Il loro recente lungometraggio, The Sweet Requiem, è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival nel 2018. Le loro installazioni video sono state presentate alla Kochi-Muziris Biennale, alla Savvy Contemporary (Berlino), alla Biennale di Istanbul, alla Contour Biennale 8, alla Busan Biennale, al Mori Art Museum, alla Thyssen-Bornemisza Art Contemporary e ai Khoj Studios di Delhi, tra le altre sedi. Sarin e Sonam dirigono anche il Dharamshala International Film Festival, uno dei principali festival cinematografici indipendenti dell'India, da loro fondato nel 2012.

Sunmin Park

L'artista Sunmin Park, nata a Seul, è una visual artist nota per la sua esplorazione poetica della percezione e del mondo naturale. Dopo una formazione in biologia, si è laureata in Scultura presso l'Università Nazionale di Seul e ha studiato con Rosemarie Trockel alla Kunstakademie Düsseldorf, dove ha ottenuto il titolo di Meisterschülerin. La pratica artistica di Sunmin Park si colloca in uno spazio di oscillazione tra micro e macro, civiltà e natura, presenza e assenza. Lavorando sia attraverso l'osservazione minuziosa dei microscopi sia attraverso la visione espansiva dei binocoli, il suo lavoro spazia dalla fotografia, al video, al disegno, all'installazione, all'editoria e alla scrittura, sondando l'invisibile e tracciando le relazioni tra percezione interna e realtà esterna. Oggi, la sua pratica continua questa ricerca poetica attraverso mezzi visivi, esplorando come la natura si trasforma senza narrazione e come tali lacune e irregolarità possano dare origine a significati inaspettati e possibilità immaginative. Tra i suoi lavori recenti su commissione figura Song of the Swamp – Sound Drifting, un paesaggio sonoro immersivo e partecipativo esposto al Gyeonggi Museum of Modern Art, in Corea. Le sue opere sono state presentate al National Museum of Modern and Contemporary Art, in Corea; al Leeum Museum of Modern Art, a Seul; al Nam June Paik Art Center; al Seoul Museum of Art; e al Goethe-Institut Seoul. A livello internazionale, ha esposto al MAO Museo d'Arte Orientale di Torino, all'Art Pavilion di Zagabria, al Volvo Studio Milano e al Seoul International ALT Cinema & Media Festival. Vive e lavora a Seul.

Francesco Simeti

Francesco Simeti, nato a Palermo nel 1968, è un artista noto per le sue installazioni site-specific, che catturano l'attenzione con scenari di grande bellezza estetica. Tuttavia, una più approfondita osservazione rivela la complessità dei contesti sottostanti. Simeti si appropria di immagini, illustrazioni e riferimenti iconografici, suscitando interrogativi sulla reale natura di questo immaginario e sul suo impatto nella società contemporanea. L’arte pubblica ha un ruolo fondamentale nella sua pratica artistica. Negli Stati Uniti ha lavorato a progetti commissionati da Percent for Art e Public Art for Public Schools a New York, il Multnomah county in Oregon e ha realizzato installazioni permanenti per le metropolitane a Brooklyn e Chicago. In Italia ha collaborato con Atitolo per il programma Nuovi Committenti e nel 2021 per questo progetto ha realizzato un’installazione presso Casa Giglio a Torino. Attualmente sta lavorando a un progetto d’arte pubblica per la Los Angeles Metro. Alcune sue opere sono parte della collezione d’arte contemporanea della Fondazione Luigi Rovati di Milano; Museo del Novecento, Milano; Victoria & Albert Museum, Londra; Philadelphia Museum of Art, Philadelphia. Vive e lavora a New York. È rappresentato dalla galleria Francesca Minini di Milano.

Lin Chi-Wei

Lin Chi-Wei è un artista transdisciplinare con una formazione accademica in letteratura francese, antropologia culturale e arte dei media. Nei primi anni ’90 fu tra i fondatori della band noise Z.S.L.O. e responsabile della programmazione di vari festival d’arte alternativa. Contemporaneamente, ha esplorato la musica religiosa e l’arte sacra, in particolare la scultura templare e i rituali taoisti. Queste esperienze, unite alla sua attività nel campo della performance noise e della composizione musicale elettronica, hanno generato prospettive critiche sulle pratiche artistiche contemporanee.