Francesco Simeti (Palermo, 1968) vive e lavora a New York. È conosciuto per le proprie installazioni site-specific che presentano scenari esteticamente attraenti che, a uno sguardo più attento, rivelano contesti complessi. L’artista si appropria di immagini tratte principalmente da quotidiani e riviste per problematizzare la costruzione dell’immaginario contemporaneo.
Si occupa principalmente di Public Art, che ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella sua pratica artistica. Negli Stati Uniti ha lavorato a progetti commissionati da Percent for Art e Public Art for Public Schools a New York, il Multnomah county in Oregon e ha realizzato installazioni permanenti per le metropolitane di Brooklyn e Chicago. In Italia ha collaborato per il programma Nuovi Committenti e, nel 2021, per questo progetto, ha realizzato un’installazione presso Casa Giglio, Torino. Alcune sue opere sono parte della collezione d’arte contemporanea della Fondazione Luigi Rovati a Milano, del Museo del Novecento di Milano, del Victoria & Albert Museum di Londra e del Philadelphia Museum of Art.
In Italia, è rappresentato dalla galleria Francesca Minini di Milano.
L’opera di Simeti per il MAO ha come titolo Gigli, cinghiali, qualche carpa e poi conigli, galline e asini in gran quantità. Si tratta di una carta da parati pensata per la zona di accoglienza del museo e costituisce una prima tappa del progetto di residenza dell’artista che è avvenuto nel biennio 2023-2024. Con questo intervento il MAO ha creato un ponte con un’importante realtà sociale a pochi passi dalla propria sede, Casa Giglio, uno spazio solidale aperto nel 2019 per accogliere le famiglie dei bambini ricoverati all’ospedale Regina Margherita su iniziativa di Giglio Onlus.
Il titolo dell’opera suona come una filastrocca rivolta agli ospiti più piccoli di Casa Giglio, per i quali è stata originariamente concepita come uno scenario fantastico in cui immergersi.
L’opera è stata presentata al MAO e collocata nello spazio di accoglienza, come messaggio di benvenuto con cui introdurre i visitatori all’esperienza museale ma è anche espressione di un’offerta di attività più ampia, aperta alla comunità urbana, una sorta di scenario fantastico in cui far incontrare tradizioni iconografiche di culture ed epoche diverse, specie vegetali e animali tutti appartenenti a geografie distanti tra loro.
Nel corridoio tra le gallerie della Cina e del Giappone, Francesco Simeti ha presentato una nuova installazione site-specific in occasione della terza edizione di Declinazioni Contemporanee.
Description Generale (A Historical Map of the Other) si compone di una carta da parati, una serie di elementi di tessuto e oggetti luminosi in vetro che accompagnano il visitatore in un viaggio che ripercorre una storia culturale valicando confini geografici e temporali. L’opera, acquisita all’interno delle collezioni permanenti del MAO, propone una rilettura radicale della storia delle Vie della Seta, intrecciando riflessioni sulle appropriazioni orientaliste di questo antico “crocevia eurasiatico”. Description Generale (A Historical Map of the Other) trae ispirazione da migliaia di fonti iconografiche potenti e non convenzionali tratte da libri, manufatti, sculture, dipinti e stampe che documentano la storia di un gusto occidentale che si appropria di elementi culturali della tradizione asiatica.
Si configura così una mappatura in cui l’altro appare come l’esotico “giudicato” e “martirizzato” dallo sguardo occidentale che tutto appiana e restituisce in immagini di un sé imperialista. Gli oggetti luminosi, realizzati in collaborazione con WonderGlass, prendono forma come pagode attraverso diverse tecniche, dalla tradizione muranese del vetro soffiato, che ne conferisce leggerezza, a tecniche di colatura più moderne, che ne accentuano la matericità, evocando l’immagine di un paesaggio sospeso che accompagna e amplifica la dimensione scenica della carta da parati e dei tessuti.