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Non solo Bollywood

  • Evento
  • 14 Settembre 2010 - 13 Novembre 2010


Dopo il successo della rassegna dedicata al cinema indiano di Bollywood, presentata all’inizio dell’anno, il MAO torna a proporre  una selezione di sei importanti film della produzione cinematografica indiana.

Questa seconda rassegna organizzata con la collaborazione del prof. Alessandro Monti, Direttore del Dipartimento di Orientalistica dell’Università di Torino e del dott. Aelfric Bianchi,  dottorando presso il DAMS ed esperto di cinema indiano, sarà presentata al pubblico dal 30 settembre all’11 novembre  2010, con cadenza settimanale.

In occasione della rassegna di cinema indiano il MAO prolungherà l’orario di visita fino alle ore 23, con biglietto di ingresso a tariffa ordinaria.

La rassegna affronta tematiche legate ad aspetti sociali e politici della realtà indiana, il cui carattere di dramma collettivo e individuale ben emerge nelle pellicole selezionate. Dal quadro talvolta stereotipato di un'India sospesa tra la millenaria tradizione spirituale e il grande sviluppo economico degli ultimi anni – lo yoga e le aziende ad alta tecnologia di Bangalore, gli asceti e l'industria automobilistica Tata – emergono con drammaticità aspetti contraddittori, tuttavia radicati nella società indiana. Diverse le tematiche trattate, dalla conflittualità politico-religiosa fra le comunità indù e musulmana, all'infanticidio femminile, alla situazione di arretratezza e povertà di cui soffre ancora parte dell'India. Le pellicole narrano vicende collettive attraverso drammi personali che diventano emblema di una identità politica e sociale sofferta. Fra i temi presentati vi sono la tragica vicenda della Partition, la lacerante divisione del Subcontinente indiano all'indomani dell'indipendenza dal dominio britannico che portò nel 1947 alla nascita dell'Unione indiana (stato laico a maggioranza indù) e dello stato islamico del Pakistan; la lotta separatista del Kashmir, stato appartenente alla Repubblica dell'India ma a larga maggioranza musulmana; la paradossale situazione della donna, ancora soggetta alla pratica dell'infanticidio e del matrimonio infantile; la condizione di un'India rurale dove l'importante riforma agraria di Nehru (primo ministro dal 1947 al 1964) non riuscì a contrastare l'immenso potere feudale dei grandi proprietari terrieri – condizione che favorì la nascita di un violento banditismo sociale.
1947: Earth
(“1947”) e Dil Se.. (“Percorsi del cuore”) vertono sulle lacerazioni tra hindu e musulmani dall’epoca dell’indipendenza agli anni del separatismo kashmiro. Cartina di tornasole delle vicende sono due tragiche storie d’amore, che segnano in modo definitivo l’estrema difficoltà di pervenire a un’identità nazionale comune. Matrubhoomi: A Nation Without Women (“Madre terra” o “La terra senza donne”) affronta la piaga dell’aborto selettivo, femminile, con l’esempio solo in apparenza paradossale di un villaggio senza donne, dominato da una violenza sia castale sia sessuale. Bandit Queen (“La regina dei banditi”) tratta del banditismo sociale causato dalla tirannia dei proprietari terrieri. Ispirato a eventi reali, il film fa perno sulla figura di una donna che si ribella ai soprusi di cui è vittima, dagli stupri subiti all’assassinio del compagno, guadagnandosi con le sue lotte un seggio in parlamento. Chiudono la rassegna Swades: We, the People (“La nostra patria” o “Noi, la gente”) e Chak De! India (“Forza India!”), che recuperano una visione consolatrice e unitaria dell’identità nazionale. Nel primo, uno scienziato indiano torna dagli Stati Uniti per portare la luce elettrica in uno sperduto villaggio; nel secondo, una squadra femminile di hockey assurge a emblema del composito mosaico indiano, del quale rivendica l’omogeneità oltre le reciproche contrastanti differenze.
I sei film, legati dalla stessa attenzione verso laceranti situazioni sociali, presentano tuttavia due linguaggi diversi. Alla grande produzione bollywodiana, dai toni più consolatori e spettacolari, appartengono i film Dil Se.., Swades: We, the People e Chak De! India, mentre 1947: Earth (“1947”),  Bandit Queen e  Matrubhoomi: A Nation Without Women si inseriscono nel filone del cinema indiano definito d'autore. Considerata la durezza dei temi e la crudezza di alcune scene, la visione di 1947: Earth, Matrubhoomi e Bandit Queen è riservata a un pubblico adulto.
Tutte le proiezioni, precedute da una breve nota introduttiva, sono sottotitolate in inglese. Chiuderà il ciclo una conversazione di Alessandro Monti e Aelfric Bianchi sul percorso tematico proposto dai film. La discussione, che si terrà l’11 novembre, rifletterà sul percorso tematico dei film presentati, riproponendone all’attenzione del pubblico alcuni spezzoni particolarmente significativi. Alessandro Monti illustrerà i rapporti tra cinema indiano e identità nazionale, mettendo in luce la matrice ideologica delle sequenze di danza, che si rifanno alle varie tradizioni e culture dell’India, con l’obiettivo di definire il concetto di film patriottico elaborato dalla critica indiana. Aelfric Bianchi analizzerà invece le coordinate estetiche, tecniche e formali delle pellicole proiettate, evidenziandone le marche di genere e contestualizzandole nel quadro più ampio della dialettica tra produzione bollywoodiana e regia d’autore. 

Vai al calendario completo della rassegna.