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Sitatara
XVIII secolo
Inchiostri rosso e nero su seta
(Ht/57.D)
cm 146 x cm 92

Questa delicata e importante thang-ka bhutanese rappresenta la Tara Bianca, divinità femminile del rango di Buddha, disegnata con fini tratti rossi e neri sul fondo di una seta dai riflessi dorati.
Principale propagatore del culto di Tara (sGrol-ma) in Tibet fu il pandita indiano Atisha, autore di un inno dedicato alla dea le cui 21 strofe diedero in seguito origine al ciclo delle 21 Tara del pantheon tibetano riprodotte anche in questa thang-ka intorno alla figura centrale.
Sitatara è qui raffigurata nella sua posizione abituale, in vajrasana con la mano destra protesa in avanti nella varadamudra (gesto del dono e della carità) e con la sinistra che regge lo stelo di un loto azzurro. Una peculiarità iconografica è data dalla presenza di sette occhi, uno dei quali al centro della fronte, due sulle palme delle mani e due altri sulle piante dei piedi.
Immediatamente al disopra dell’aureola di Tara è disegnata la figura di un Grande lama della setta ’Brug-pa nel quale si può forse riconoscere Zhabs-drung Rin-po-che (1594-1651) che creò lo stato del Bhutan.